Salute e prevenzione
Medicina comportamentale
La medicina comportamentale si occupa del comportamento e della gestione degli stati emotivi di cani e gatti attraverso un re-inquadramento etologico (riabilitazione di pazienti con patologie comportamentali) o un percorso educativo preventivo.
Quello comportamentale è un vero e proprio intervento terapeutico, un percorso volto a favorire il benessere quotidiano dell’animale e il raggiungimento dell’equilibrio nel nucleo familiare in cui è inserito.
L’obiettivo della medicina comportamentale è scoprire/prevenire la causa del disturbo e dare al soggetto gli strumenti necessari per superare l’ostacolo, grazie ad un percorso di apprendimento.
Gli animali domestici sono molto sensibili all’ambiente sociale che li circonda: il lavoro del medico veterinario esperto in comportamento non si focalizza esclusivamente sull’animale ma coinvolge attivamente il proprietario che lo accompagna per la vita, con la costruzione di una corretta comunicazione uomo-animale.

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Quando è utile
Riabilitazione comportamentale e gestione degli stati emotivi
Indispensabile in caso di comportamenti inappropriati e/o disagio psicologico quali:
- manifestazioni aggressive (es. paziente mordace)
- reattività nel cane (es. abbaia/tira al guinzaglio quando vede un altro cane)
- apatia
- iperestesia felina (attacchi di ipereccitazione/aggressività rivolti a se stessi con allucinazioni)
- disturbi del sonno (letargia o insonnia)
- fobie (es. paura del vento, di uscire di casa, delle persone, etc.)
- comportamenti compulsivi (il cane che gira in tondo e si morde la coda, leccamento eccessivo nel gatto)
- disturbi alimentari (previa esclusione di patologie fisiche)
- sintomi psicosomatici (es. autotraumatismo/prurito di origine non dermatologica, disturbi intestinali)
Tutti questi sintomi possono essere riconducibili a diverse cause, tra cui:
- stress e/o ansia
- problemi gestionali
- eventi traumatici
- presenza di dolore fisico
- problemi ormonali
Prevenzione
Per una corretta gestione e per rafforzare la relazione uomo-animale:
- valutazione pre-adottiva (scelta e accoglienza del pet più adatto allo stile di vita del nucleo familiare)
- inserimento di un nuovo animale nella famiglia (con o senza convivenza con altri animali)
- monitoraggio dello sviluppo comportamentale (dal cucciolo alla terza età)
- socializzazione con l’uomo e con i propri simili
- stimolazione dei potenziali cognitivi
- apprendimento della condotta (es. al guinzaglio)
- preparazione del cane e del gatto all’arrivo di un bebè
- preparazione del cane alla Pet Therapy

Visita comportamentale e consulenza
Come ogni terapia, anche quella comportamentale necessita un inquadramento del caso prima di iniziare a lavorare sul (e col) paziente.
La visita clinica si apre con la raccolta delle informazioni sullo stato di salute generale dell’animale e l’anamnesi dal punto di vista del comportamento. In questa fase il proprietario riferisce al veterinario la motivazione che lo ha spinto a richiedere il consulto, mettendo in evidenza l’eventuale problema riscontrato. A questo fine è consigliato:
- tenere un diario indicando, dove possibile, il contesto in cui il problema si presenta/acutizza
- documentare con video gli atteggiamenti ritenuti problematici
- privilegiare la presenza dei membri familiari che si occupano dell’animale.
La visita comportamentale prevede un approccio analitico con l’attenta osservazione del paziente, del suo linguaggio posturale e del suo ambiente di vita. La visita per il gatto viene svolta esclusivamente presso la sua abitazione.
In base al problema rilevato, la dottoressa studia il percorso più adatto al paziente e alla sua famiglia. Questo si può tradurre in un percorso educativo-comportamentale con il medico esperto in comportamento o, in alcuni casi (es. cuccioli senza nessun sintomo di disturbo comportamentale), potrebbe essere indicato un educatore e/o lo svolgimento di attività esterne (es. disciplina sportiva, puppy class) con una revisione periodica del medico.
Percorso educativo-comportamentale
Il lavoro sulla modificazione comportamentale può percorrere diverse strade e incrociare diverse attività, a seconda del caso, ma un fattore è sempre costante: il rapporto di collaborazione col proprietario.
Gli incontri prevedono una forte interazione e coinvolgimento di tutte le parti e si delineano come uno spazio di lavoro sicuro dove crescere insieme. Il proprietario potrà imparare a leggere i segnali comunicativi del suo amico a quattro zampe e l’animale a fidarsi della sua guida.
Parte di quello che viene visto a “lezione” deve essere ripreso a casa per garantire il mantenimento e la costruzione di un corretto rapporto uomo-animale. Il medico può assegnare dei “compiti a casa”, anche con una serie di esercizi e giochi mirati al caso. Queste attività non sono fini a sé stesse, ma uno strumento per accrescere l’autostima/indipendenza del soggetto e la comunicazione col suo umano. Un cane/gatto che ha fiducia nel suo umano è un essere vivente felice ed equilibrato.



Quando necessario, il medico esperto in comportamento può prevedere la somministrazione di un supporto farmacologico da affiancare al percorso comportamentale.
FAQ
Segni di stress nel CANE:
- irrequietezza generale
- colon irritabile
- minzione emozionale
- modificazioni del comportamento alimentare
- modificazioni del sonno
- modificazione del comportamento esploratorio
- comparsa di attività di sostituzione (leccamento eccessivo, rincorrere la coda e afferrarla)
- apparizione del comportamento di aggressione
- distruzioni e vocalizzi quando è solo.
Segni di stress nel GATTO:
- eliminazioni inappropriate
- modificazione del comportamento esploratorio
- aumento delle graffiature
- modificazioni del comportamento alimentare
- modificazioni del sonno
- comportamenti aggressivi con agguati
- leccamento eccessivo che determina lesioni cutanee ed alopecia
- movimenti ad onda del mantello (Rolling skin).
Le fonti stressogene possono essere soggettive e dipendere dal vissuto dell’animale, ma generalmente sono:
- rumori o odori forti
- cambio di abitudini (es. trasloco o introduzione di un nuovo membro nel nucleo)
- solitudine
- mancanza o eccesso di stimoli fisici e mentali
- trasporto.
Il Medico Veterinario Esperto in Comportamento è un veterinario che si occupa della prevenzione comportamentale e delle patologie comportamentali degli animali domestici. Il compito di questo professionista è quello di tutelare e migliorare il benessere e la relazione tra l’animale e l’uomo.
I Medici Veterinari Esperti in Comportamento, perché in possesso dei requisiti previsti dal Decreto Ministeriale 26 novembre 2009, sono presenti nell’elenco della FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani).
L’Educatore Cinofilo segue l’educazione del cucciolo e il suo inserimento in famiglia sino al termine dell’età evolutiva, potenzia i comportamenti prosociali, arricchisce le conoscenze e fa profilassi comportamentale.
L’Istruttore Cinofilo si rivolge a soggetti in età evolutiva e in età adulta che presentano derive comportamentali, il suo lavoro è in concertazione con il Medico Veterinario Esperto in Comportament.
L’Educatore Cinofilo specialista nella rieducazione ha le stesse competenze dell’Istruttore Cinofilo.
Per quanto riguarda l’Addestratore Cinofilo, il suo intervento è più di tipo performativo, l’obiettivo è far crescere le capacità operative e di ubbidienza.
Essendo un medico, il veterinario esperto in comportamento ha le competenze per prescrivere una terapia farmacologica; se e come farlo dipendono dal caso.
Il medico veterinario esperto in comportamento prescrive il cosiddetto ABC TERAPEUTICO.
A) Terapia ambientale: gestione delle risorse, consigli gestionali in concertazione con l’Educatore/Istruttore Cinofilo.
B) Terapia biologica e farmacologica: prevede l’utilizzo di diversi presidi, come terapia feromonale, terapia vibrazionale (Fiori di Bach, Fiori Australiani, Rimedi Omeopatici), terapia ormonale (per esempio Melatonina), terapia con fitoterapici (per esempio utilizzo di piante come il Tiglio, la Griffonia , l’Olio di Canapa), sino ad arrivare, quando occorre, all’uso di psicofarmaci che servono ad aprire una piccola finestra a livello del sistema nervoso, finestra che permetterà il cambiamento.
C) Terapia cognitiva-relazionale, in sinergia con l’Educatore/Istruttore Cinofilo, serve per migliorare la relazione, serve ad ampliare le esperienze del paziente e migliorare la sua autostima.
La terapia aiuterà il sistema famiglia, riporterà l’equilibrio emozionale facendo leva sulle emozioni positive.